Da: "Ufficio Stampa M.Argentario" A: Oggetto: STARI MOST VIAGGIO NEL MEDITERRANEO Data: sabato 20 agosto 2005 8.52 COMUNE DI MONTE ARGENTARIO Arie di Mare 2005 "Pietre Bruciate" STARI MOST Un viaggio nel Mediterraneo tra suoni e parole lunedì 22 agosto ore 21,30 Porto S.Stefano, 64° Deposito Aeronautica Militare Un viaggio affascinante tra i suoni e le culture del Mediterraneo alla ricerca di un linguaggio musicale e lirico che unisca tanti popoli diversi che si affacciano sullo stesso mare. "Stari Most” è un grande omaggio al Mediterraneo, alle sue contraddizioni, al suo fascino millenario, alle sue tante culture. Scrive Predrag Matvejevic, “Non esiste una sola cultura mediterranea: ce ne sono molte in seno a un solo Mediterraneo”. Questo è il senso di “Stari Most”, il nuovo lavoro discografico di Stefano Saletti (fondatore e anima dei Novalia) e della nuova formazione da lui fondata, la Piccola Banda Ikona, che è diventato uno spettacolo. A Mostar, Bosnia Erzegovina, durante la guerra dei Balcani, il 9 novembre 1993, una granata croata distrusse lo Stari Most, il Ponte Vecchio sulla Neretva che da quattrocento anni univa Oriente e Occidente. Era il simbolo del dialogo tra cattoloci, musulmani e ortodossi. Quando l'ultima pietra cadde nel fiume ci fu un gran silenzio: tutti capirono che qualcosa di terribile era accaduto. "Stari Most" è una babele sonora e lunguistica, un caleidoscopico viaggio, un ponte metaforico che tocca tutte le sponde del Meditrraneo, un intreccio di suoni e parole, quelle di Matvejevic,Osti, Sarajlic, Andric, Sidram, ma anche di Ungaretti, Vittorini, Sereni, Fenoglio e Primo Levi. Memorie per il dialogo e la pace tra musica e poesia Come nessun altro secolo precedente, il Novecento ha assistito a vicende drammatiche di guerra in una fusione impressionante di orrori e violenze senza limiti. Tutti continuiamo a chiederci insistentemente ancora oggi: perché la guerra? Quali le motivazioni che hanno spinto e spingono gli uomini ai conflitti armati? Noi non riusciamo a dare risposte: possiamo solo dire quanto sia oggi necessario, al di là di tutto, recuperare il concetto che non esiste male peggiore della guerra e che non può essere giudicata ineliminabile una logica che porta sempre all‚annientamento di qualcuno o di qualcosa. Le tragedie belliche hanno imposto più volte il silenzio, hanno obbligato all‚afasia generazioni di artisti, impotenti ad esprimere lo sconcerto e l'incredulità di fronte alle barbarie più inaudite. Ma laddove la parola o la musica sembrano arrestarsi inefficaci e mortificate, subentra, imponendosi, il dovere di testimoniare, di ricordare, nella consapevolezza che solo una traccia scritta su un foglio o un pentagramma potrà conservare un‚indelebile memoria, riuscirà a impedire che l'oblio travolga e cancelli secoli di stragi e sofferenze. Non è lecito in alcun modo dimenticare e le arti sono state e sono centrali per denunciare il male e le ingiustizie delle guerre, ma anche per contribuire allo sviluppo di una migliore consapevolezza, ad una maggiore presa di coscienza.Ed è attorno a questa premessa sul valore della testimonianza artistica che riesce a scardinare l'orrore della guerra e a coltivare la memoria storica per il dialogo e l'affermazione della pace, che abbiamo desiderato realizzare lo spettacolo musicale dedicato allo Stari Most. (Michele De Martino) Porto S.Stefano, 20 agosto 2005